“Nei momenti bui ricorda la motivazione e i compagni”
Molte volte mi è stato chiesto di raccontare la storia della mia vocazione, molte volte ho ripensato alla mia storia, molte volte l’ho analizzata scrutandola da differenti punti di osservazione: vocazionale, spirituale, affettiva, psicologica. Ogni volta che la ripercorro scopro sempre qualcosa di nuovo e sorprendente. Allo stesso tempo si può trovare anche una costante che può essere considerata come una normalità nella storia di una persona e che per me è invece l’eccezionalità: le persone, i volti, le storie che si sono incrociate con la mia vita.
Sono nato a Napoli nel 1976, i miei genitori mi hanno insegnato la fedeltà nell’amore e la disponibilità verso gli altri, sono un grande esempio di generosità. Il dono della fede mi è stato trasmesso dalla nonna paterna e dal nonno materno, che sono state figure di grande amore per il Signore e di profonda fede. La mia infanzia è trascorsa serenamente, all’età di 13 anni mi sono avvicinato alla mia parrocchia per il corso cresima e lì ho conosciuto l’Azione Cattolica. Ho frequentato i diversi gruppi fino all’età di 18 anni. Poi ho avuto un periodo di allontanamento, e pian piano, dopo un periodo che si può dire di purificazione, mi sono riavvicinato grazie alle parole di un grande vescovo: don Tonino Bello.
Alla base della mia vocazione posso rintracciare due elementi che l’hanno generata: la Parola di Dio e la teologia. Nel senso che sono sempre stato attratto dalla Bibbia sia come libro sia come Parola di Dio che si rivolge a me. Mi ha sempre incuriosito e attratto il testo biblico e mi ha sempre affascinato il cercare di interpretare e rendere parola viva ciò che leggevo. E poi la teologia, perché è ciò che ha dato inizio alla conoscenza della Compagnia di Gesù. Fin da ragazzo mi affascinava quanto ascoltavo durante la celebrazione eucaristica e quanto ascoltavo nelle catechesi e nei diversi incontri che avevo con l’Azione Cattolica. Proprio in questo primo passaggio posso ricordare le persone che hanno fatto da mediatori nel mio cammino di ricerca, penso agli animatori, i responsabili, il mio parroco e tutti gli amici di quel tempo. Allora nacque in me il desiderio di capire meglio, di scrutare a fondo quanto ascoltavo. Alla fine delle superiori decisi di studiare teologia e andai a San Luigi, facoltà dei gesuiti di Napoli. Questo fu il mio primo contatto con la Compagnia di Gesù. Dopo un periodo di allontanamento, che mi ha portato a vivere diverse esperienze, mi ritrovai a fianco di un prete che da poco era diventato parroco e al quale sono ancora molto affezionato, che mi ha aiutato a conoscere più da vicino il Signore.
Ritornato a studiare teologia a San Luigi, pian piano è maturato in me il desiderio di vivere secondo la spiritualità ignaziana. Mi ha sempre affascinato la capacità di aiutare gli altri a cercare e trovare ciò che desiderano, l’avere uno sguardo contemplativo ma allo stesso tempo attivo e pratico sulla realtà. Tutto questo mi ha spinto a chiedere l’ammissione in Noviziato. Nel 2002 sono entrato nel noviziato della Compagnia di Gesù a Genova, dopo due anni di noviziato sono stato per un anno a Padova per completare gli studi di filosofia. Ho svolto il mio magistero dividendo il tempo tra studio e attività all’Istituto Massimo. Ho terminato la laurea in Filosofia alla Sapienza e il corso di Counseling a indirizzo Analitico Transazionale e metodologie umanistiche diretto da padre Vittorio Soana. In questo periodo sono stati due gli elementi di maggior slancio, decisivi nella mia vocazione: la passione per il sacerdozio che mi ha trasmesso padre Massimo Nevola e la scoperta dell’Analisi Transazionale. Questi due elementi sono quelli che mi hanno sostenuto e incoraggiato anche nei momenti più aridi e difficili.
Dopo il magistero ho studiato teologia a Madrid, dove ho potuto iniziare a gustare, seppur con fatica, la teologia. Successivamente ho vissuto nuovamente all’Istituto Massimo e studiato spiritualità alla Gregoriana. Il mondo della spiritualità è molto affascinante, così come sempre mi affascina e sorprende poter essere spettatore dell’azione di Dio nelle persone che accompagno nella vita ordinaria e negli Esercizi Spirituali. In queste occasioni si può veramente toccare con mano come Dio agisca nella vita delle persone con grande dolcezza e creatività cambiando totalmente la loro vita. Questo è ciò che è avvenuto anche a me e la possibilità che anche altri possano sperimentare questo mi rende felice.
Particolarmente importanti negli anni di formazione sono state anche le esperienze fatte con la Lega Missionaria Studenti in diverse parti del mondo: Romania, Cuba, Kenya. In questi posti spesso si assiste a scene in cui la dignità umana è completamente calpestata, annullata, annientata e dinanzi a questo ci si sente interpellati, convocati, chiamati a fare qualcosa che, anche se piccolo, è sempre un primo passo che può in seguito coinvolgere altri e altri ancora fino a divenire qualcosa di grande, di importante.
Veramente fondamentale nel mio cammino di formazione è stato quanto un giovane padre aveva detto al nostro gruppetto di novizi: «Ricordate sempre, nei momenti di difficoltà, il motivo che vi ha spinto a entrare nella Compagnia, e cercate di stringere un buona amicizia con qualcuno dei vostri compagni di noviziato». In questo sono stato molto fortunato: sicuramente tra i motivi che mi hanno spinto a entrare nella Compagnia posso rintracciare come punto fondamentale la spiritualità ignaziana, che mi ha sempre accompagnato in tutti i momenti della mia formazione. E l’amicizia, che si è rivelata fondamentale nei primi anni di vita religiosa. Sono molti i confratelli gesuiti con i quali c’è una profonda amicizia che si fa trovare sia nei momenti di gioia sia in quelli di difficoltà. In particolare, Ronny Alessio e Narciso Sunda con cui abbiamo condiviso molto, ed Emanuele Iula, con il quale siamo stati ordinati insieme sacerdoti. Ma è anche vero ciò che è detto nel Vangelo: «Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna» (Mt 19,29). Questo è quanto fino ad oggi ho sperimentato, non solo all’interno della Compagnia ma anche fuori.
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